Segreti del cervello che fanno funzionare il tuo Marketing
[il 4 maggio 2016 in Web Marketing - Tempo di lettura: 3 minuti]

Articolo scritto per MyMarketing.net


Fino a che punto gli acquisti sono scelte razionali? C’è un’area del processo decisionale che ha molto a che fare con le emozioni. Da anni è studiata dalla scienza del Neuro Marketing che indaga le elaborazioni pre – consapevoli e del tutto inconsapevoli che influiscono sul valore percepito di un’offerta.

Tutto ciò che vediamo intorno a noi, diventa realtà grazie all’intervento del cervello. Allo stesso modo, quando inviamo un’email, è il cervello il nostro primo lettore. Il cervello trasforma infatti ciò che vediamo, sentiamo, odoriamo, proviamo e pensiamo in una percezione che diventa rapidamente realtà. L’osservazione personale e le proprie prospettive definiscono come reagiamo agli impulsi.

Ma come la percezione orienta l’utente all’acquisto?

Il cervello utilizza sistemi di valori, collegamenti e pregiudizi per classificare in modo molto veloce gli stimoli che riceve. Quando un prodotto sembra affidabile? Quando divertente? Quando è costoso o economico, in relazione al suo valore? Mettendo le tecniche neuroscientifiche al servizio del marketing, possiamo comprendere come la stimolazione cerebrale agisce sulle scelte individuali.

Il cervello è un organo primitivo.

Sebbene controlli ogni tipo di azione e ragionamento compresi quelli più elaborati, è formato anche dall’amigdala, una porzione che gestisce in modo molto veloce e inconscio le emozioni.

In una sintesi estrema:

  1. La matrice dell’emozione si forma in 3 secondi. A volte meno. Gergalmente può essere chiamata “Emozione di pancia”.
  2. Le emozioni processano gli stimoli 5 volte più velocemente rispetto a concetti consci e razionali.
  3. L’emozione genera un imprinting stabile sul pensiero razionale.

La soluzione è puntare all’emozione. Soggetto e Testo di Pre Header lavorano in sinergia per far sì che la tua Email venga aperta. Utilizza queste dimensioni per centrare il tema della comunicazione sulla chiave di lettura delle emozioni. Utilizza parole che possano generare attesa, entusiasmo, urgenza e un senso di pace.

La prima codifica del cervello è visuale

Numericamente parlando, il cervello è in grado di processare le immagini 60.000 volte più velocemente del testo, per questo il 90% dei dati scansionati dalla nostra mente sono elementi visuali. Il risultato è che riconosciamo e ricordiamo meglio le immagini, rispetto ai dei testi.

Una comunicazione efficiente quindi, gode di un design che si presta facilmente allo scanning, operazione che agevola il lettore nell’intuire i punti chiave.

Esposti a troppi stimoli, tendiamo a leggere meno, limitando l’attenzione per ciascuna attività. Inoltre, con la frammentazione delle informazioni dedichiamo meno tempo alla lettura della inbox, delegando l’appredimento a più fonti. Immagina allora la tua Email quasi del tutto priva di testo, cercando di narrare una storia.

Cerchiamo nostri simili

La selezione naturale ci ha resi in grado di identificare facilmente umani con cui costruire relazioni. Anche se questa abilità è per noi oggi ovvia e scontata, è importante conoscerla come la ragione per cui siamo in grado di identificarci negli altri e relazionarci con essi.

Utilizzare un transfer è un modo per rappresentare una sensazione. Valuta la possibilità di utilizzare per la tua campagna foto che consentano una facile identificazione, non solo nel benefit provato grazie all’utilizzo del tuo prodotto, ma anche sulle modalità di ottenimento. Così, agire sarà più facile per il tuo contatto.

Il giorno è per spiegare, la sera per sedurre

Durante il giorno l’energia è tutta rivolta alla traduzione degli stimoli, capacità che va via via a scendere nel corso del giorno. Per questo Email complesse che richiedono concentrazione e interpretazione, devono essere inviate al mattino.

Se vuoi affidarti alla parte emotiva del cervello invece, la sera è il momento migliore. In questo momento del giorno, il cervello lavora in pilota automatico e le emozioni prendono il sopravvento.

Conclusioni

Ricorda che ogni target è differente, quindi, è importante condurre dei test per comprendere quali stimoli generano le migliori risposte.

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